Entra in vigore l'Iva per cassa
Con l'ok della Commissione europea e la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale è entrata ufficialmente in vigore ieri l'Iva per cassa che rivoluziona il rapporto con il fisco per lavoratori autonomi e piccole società: la nuova norma, che scatta già sulle operazioni effettuate a partire da ieri, prevede che l'imposta sul valore aggiunto diventi esigibile all'atto del pagamento dei relativi corrispettivi. Questo rappresenta un grande elemento di sollievo per le aziende che non saranno più tenute a pagare l'Iva al momento della fattura ma quando l'incasso viene effettuato realmente. La norma però non sarà utilizzabile da tutti: l'Iva per cassa non potrà infatti essere applicata dai contribuenti che per la propria attività hanno realizzato o prevedono di realizzare un volume d'affari superiore a 200.000 euro, e sono esclusi anche i contribuenti che applicano regimi speciali o pagano l'Iva con il meccanismo dell'inversione contabile. Secondo le stime della Cgia di Mestre le riforma interesserà circa 2.640.000 di partite Iva, pari al 45,8% del totale delle imprese italiane. Tra queste 2.640.000 attività, spiega la Cgia, sono esclusi i contribuenti minimi (quelli sottoposti al cosiddetto forfettone) e le imprese agricole che si trovano in particolari regimi fiscali speciali. Il nuove regime, inoltre, si applica limitatamente alle fatture emesse nei confronti degli imprenditori e dei lavoratori autonomi; di conseguenza i 2.640.000 contribuenti si potrebbero ulteriormente ridurre dovendo escludere gran parte degli esercenti attività di ristorazione, e parte dei commercianti e degli esercenti che notoriamente operano con consumatori finali sprovvisti di partita Iva. «L'Iva per cassa - ha spiegato il direttore della Cgia Giuseppe Bortolussi - lascia un po' di liquidità in più alle microimprese, cosa estremamente necessaria in questa fase così difficile. I 12 milioni di risparmi previsti rappresentano una cifra che, seppur contenuta, ci fa fare un primo passo verso la direzione giusta. Tuttavia - ha concluso - non è da escludere che chiederemo al governo di innalzare la soglia dei 200.000 euro di fatturato per coinvolgere un maggior numero di imprese».